Daphnia

Tassonomia e descrizione

Le Daphnie sono crostacei lunghi da 0,2 a 5 mm, che vivono nelle acque dolci temperate, dove costituiscono uno degli elementi di base del Plancton di laghi e fiumi e altri corsi d’acqua, potendo sopravvivere anche in microscopici stagni o pozzanghere. Le Daphnie appartengono alla classe dei Branchiopodi (come l’Artemia salina e il Triops cancriformis), ordine dei Cladoceri. Di fatto, al di sotto della suddivisione “Cladoceri” occorrono competenze specialistiche (oltre che un microscopio) per poter distinguere l’esatta classificazione di questi animali. Così, il termine che userò nel seguito, “Daphnia”, riassume tutti gli animali dall’aspetto e dal metabolismo simile che in realtà potrebbero appartenere sia a una delle decine di specie di Daphnia, come pure a Bosmina, Moina, ecc.
Esiste però una caratteristica “macroscopica” che ci permette di identificarle ed è il tipo di nuoto caratteristico, differente da quello di Cyclops e di Ostracodus. In particolare, a livello descrittivo potremmo dire:

  • Daphnia – Compie balzi in avanti, con un ritmo di circa 1 balzo al secondo (o appena più veloce); il “balzo”, prodotto dal movimento delle antenne spinte all’indietro, è seguito da un periodo di immobilità.
  • Cyclops – Il movimento appare composto da scatti che si succedono in rapidissima sequenza, all’incirca 4-5 al secondo. Ogni scatto porta avanti l’animale di poco, ma il movimento dei Cyclops non ha pause marcate come quello delle Daphnia, così che complessivamente i Cyclops sono molto più veloci delle Daphnie pur essendo molto più piccoli.
  • Ostracodus – Il movimento degli Ostracodi è sostenuto da un “motore” diverso, costituito da piccole ciglia in movimento, tanto che appare un movimento lineare senza alcuno “scatto” in avanti. La velocità è simile a quella della Daphnia. Ossevandoli da vicino si ha l’impressione che muovendosi in avanti, intanto ruotino su se stessi in senso radiale (cioè come se, seguendo la direzione data da un filo, si trovassero casualmente ora sopra, ora sotto, ora di lato al filo stesso).

Un'immagine che potrebbe rappresentare i tre movimenti a confronto è la seguente:

Nuoti

Inoculo iniziale

L'inoculo iniziale può essere sia cercato presso qualche venditore (ci sono vari siti che pubblicizzano questo tipo di "cibo"), sia "cacciato" in qualche pozza d'acqua o stagno. In questo caso occorre fare molta attenzione, dato che le Daphnie, come molti altri organismi simili, possono essere gli ospiti di alcuni stadi di parassiti dei pesci o comunque essere veicoli di altre infezioni. Idealmente il posto migliore da cui prelevare gli inoculi iniziali dovrebbe essere un bacino d'acqua privo di pesci. Il che non è assurdo come sembra, dato che a me è capitato di vedere una vasca da bagno, in un orto, riempita con acqua piovana e brulicante di Daphnie (oltre che di altre simili leccornie per pesci). La spiegazione della loro presenza (dato che le Daphnie, non volando, non potevano essere entrate da sole nella vasca) dovrebbe stare nel fatto che, quando sono nella fase di produzione di uova, queste rimangono nel fango. Da qui gli uccelli, semplicemente sporcandosene i piedi, contribuiscono alla loro diffusione. Infatti basta un solo esemplare, in grado di riprodursi per partenogenesi, a fondare una nuova colonia.

Allevamento

L'allevamento è molto semplice. Basta una vasca, meglio se di almeno 10-20 litri. Per riempirla, e, successivamente, rabboccarla, la cosa migliore è usare l'acqua dei cambi dell'acquario. Le Daphnie non hanno esigenze in fatto di durezza, pH né tantomeno temperatura: le mie sono sopravvissute vari anni anche al congelamento dei 10 cm superiori della vasca.

Per l'alimentazione uso due fonti: l'acqua proveniente dal risciacquo della spugna del filtro dell'acquario e il lievito di birra. Entrambe contengono i microorganismi di cui le Daphnie si cibano, filtrando incessantemente l'acqua. A dir la verità c'è anche un terzo tipo di alimento: quello che si forma naturalmente in una vasca adeguatamente grande, all'aperto, raggiunta per 1-2 ore al giorno dalla luce diretta del sole.

Prelievo individui

Per prelevare le Daphnie io uso un sifone, con cui le "caccio" all'interno della vasca (solitamente si concentrano lungo i bordi, soprattutto quelli illuminati). Quando con questo sistema ne ho riempita una bottiglia di plastica da un paio di litri, svuoto nuovamente l'acqua dentro la vasca di allevamento, filtrando le Daphnie con un retino da Artemia, di quelli che si vendono in tutti i negozi di acquari. Quindi sciacquo il retino in un contenitore d'acqua che ho prelevato dall'acquario; e da qui, finalmente, verso i pesci, che, ormai, sono in attesa...